Potenziamento fatturazione elettronica e task force per la riduzione del tax gap


  • Selezioni mirate, moneta elettronica e compliance gli strumenti da utilizzare

    Una forte riduzione del tax gap, ovvero della differenza tra imposte e contributi teorici e quelli effettivamente versati, l’obiettivo prioritario. Selezione mirata dei contribuenti, sfruttamento delle nuove tecnologie e degli strumenti di data analysis per stimolare gli adempimenti spontanei, pagamenti elettronici incentivati, compliance e miglioramento della qualità dei controlli, nonché rafforzamento dell’efficacia della riscossione, le attività perseguite per il raggiungimento dell’obiettivo indicato.

    Tutto ciò emerge dalla lettura combinata dei corposi documenti di finanza pubblica (DEF 2021) che contengono le linee guida della politica economica e finanziaria del Paese nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

    Come si evince chiaramente nei documenti richiamati, nei prossimi anni l’obiettivo prioritario è la riduzione del tax gap che, per l’Italia in particolare, costituirà una sfida importante anche ai fini dell’attuazione del programma Next Generation UE (NGEU), come risposta della comunità europea alla pandemia da Covid-19.

    È certo che l’evasione fiscale aggrava il prelievo sui contribuenti onesti e sottrae risorse al bilancio pubblico, introducendo ulteriori distorsioni tra gli operatori, alterando la concorrenza.

    Per questo motivo, sfruttando le nuove tecnologie e gli strumenti di data analysis sempre più avanzati sarà possibile implementare le informazioni rilevanti per eseguire controlli più mirati; è pur vero che moltissimi e male utilizzati sono attualmente i dati già in possesso dell’Amministrazione finanziaria.

    Pertanto, perseguendo questo obiettivo, si apprende che, nella direzione di contrastare l’evasione e l’elusione fiscale, migliorare la tax compliance e sostenere la competitività delle imprese e la relativa crescita, sarà necessario, preliminarmente, potenziare il coordinamento e la complementarietà della stessa amministrazione, attuando valide sinergie, stante il fatto che le misure di policy adottate fino ad oggi sono state indirizzate prioritariamente a contrastare fenomeni diffusi di omesso versamento dei tributi, in particolare dell’Iva e, parzialmente, quelli legati all’evasione da omessa dichiarazione del medesimo tributo, con l’introduzione dello split payment e del reverse charge in particolare.

    Tra le numerose attività messe in preventivo si prevede un incremento di quelle dirette a favorire l’emersione delle basi imponibili ai fini dell’imposizione diretta e indiretta, nonché dell’Iva, incrementando il numero degli addetti dedicati, con un presidio e con l’evoluzione della fatturazione elettronica attraverso il Sistema di Interscambio, unitamente all’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi, anche ai fini della gestione della nota “lotteria degli scontrini”.

    Sul tema di questi ultimi adempimenti si da atto che la fatturazione elettronica è risultato uno strumento efficace nel contrasto di pratiche evasive da omessa fatturazione, grazie alla tempestività, tracciabilità e capillarità delle informazioni acquisite dall’Amministrazione finanziaria.

    Sul fronte dell’Iva, posto che l’evasione di tale imposta rimane sempre alta nonostante i numerosi e più recenti interventi (fatturazione elettronica in primis), per il 2022 si rende necessario irrobustire e arricchire, mediante la metodologia “bottom-up” l’analisi della dinamica della stessa evasione, stimando la componente di gap attribuibile alle frodi Iva da missing trader; in pratica, la frode viene posta in essere attraverso l’acquisto di merce da parte di un soggetto fittizio (missing trader), creato appositamente per realizzare scambi commerciali esclusivamente cartolari, il tutto senza ottemperare agli obblighi di versamento del tributo e di istituzione dell’impianto contabile.

    Necessaria, sempre sul fronte dell’Iva, la distinzione tra l’evasione del tributo originato a monte (B2B) da quella a valle (B2C) che assume rilievo da diversi punti di vista; la disaggregazione dovrebbe consentire, per come si rileva dai documenti in commento, di valutare gli effetti della fatturazione elettronica, la cui introduzione è stata pensata proprio per intercettare l’evasione a monte (B2B) mentre quella a valle (B2C) dovrebbe ridursi per effetto dell’introduzione dell’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi.

    Infine, viene evidenziato che le due tipologie di evasione reagiscono differentemente in relazione all’aliquota applicata giacché nell’evasione B2C sussiste una correlazione diretta tra aliquota applicata e propensione all’evasione, nell’evasione B2B il ruolo fondamentale lo gioca il differenziale tra l’aliquota applicata all’operatore intermedio sugli acquisti e quella applicata dallo stesso alle proprie vendite. Fabrizio Giovanni Poggiani - ITALIA OGGI (riproduzione riservata)