IRAP 2021 con conteggi da rifare


  • Le modifiche introdotte con efficacia retroattiva

    Irap 2021, conteggi da rifare e necessità di proroga delle scadenze di pagamento. Sono questi, in estrema sintesi, gli effetti più importanti delle modifiche retroattive della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive previste nel noto “decreto semplificazioni”. Tutti coloro che hanno già chiuso i conti per l’esercizio 2021 dovranno infatti ricalcolare il saldo e rideterminare gli acconti per il 2022. Chi non ha ancora effettuato i calcoli dovrà, invece, procedere sulla base delle nuove disposizioni. Per ognuno di essi resta comunque il fatto che la scadenza del 30 giugno prossimo diventa a questo punto impossibile da rispettare.

    Questa modifica retroattiva, prevista attualmente dal comma 2 dell’art. 10 del decreto semplificazioni in commento (“Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano a partire dal periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto”), impatterà soprattutto sulle società di capitali che, stando alle ordinarie disposizioni del codice civile, dovrebbero aver già approvato il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 nel termine ordinario di 120 giorni dalla chiusura dello stesso.

    Sebbene la giurisprudenza di legittimità abbia ammesso la retroattività della norma tributaria, è bene ricordare che le disposizioni con valenza nel passato, devono però rispettare il requisito di ragionevolezza, la capacità contributiva, la certezza del diritto e l’affi­damento del contribuente, nonché l’autonomia del potere giudiziario e gli altri valori costituzionalmente tutelati.

    L’adozione di provvedimenti retroattivi deve, peraltro, essere di natura eccezionale poiché la irretroatti­vità è un fondamentale valore di civiltà giuridica e principio generale dell’ordinamento, tenendo conto anche dei precetti introdotti dalla legge 212/2000 (Statuto dei diritti del contribuente).

    Dettò ciò, poiché le modifiche alla base imponibile Irap, apportate dal decreto semplificazioni, sono favorevoli al contribuente, la riapertura dei conti 2021 consentirà, di fatto, di non versare più imposte di effettivamente quelle dovute.

    Seppure tale novità non possa che essere accolta con favore, l’effetto retroattivo e la necessità di rifare i calcoli dell’Irap 2021, creerà sicuramente più di un problema ai contribuenti.

    Da quest’ultimo punto di vista non si può non considerare che tale modifica arrivi a ridosso della scadenza del 30 giugno per versamenti dell’imposta regionale dovuta a saldo per il 2021 e come primo acconto per il 2022.  Per consentire alle imprese e ai professionisti di recepire le suddette novità nella determinazione della base imponibile Irap del 2021 occorrerà infatti concedere alle stesse almeno i fatidici 60 giorni previsti dall’articolo 3, comma 2, della legge n. 212/2000; ciò significa, calendario alla mano, che la scadenza del primo termine di versamento, senza la maggiorazione dello 0,40% a titolo di interessi corrispettivi, dovrà slittare al 30 agosto prossimo.

    Per quanto attiene ai bilanci d’esercizio già depositati si ritiene che le novità in oggetto non comportino la necessità di procedere alla correzione degli stessi con conseguente nuova approvazione e deposito al registro dele imprese. Trattandosi di una disposizione normativa, peraltro di natura tributaria, intervenuta successivamente all’approvazione del bilancio si potrà gestire la differenza dell’Irap dovuta unicamente nella dichiarazione con appostazione contabile sul 2022 (sopravvenienza).  

    Le modifiche alla determinazione della base imponibile Irap 2021 riguardano essenzialmente le deduzioni del costo del lavoro. Per poter procedere al corretto calcolo dell’imposta regionale dovuta per il 2021 e in  acconto per il 2022, le imprese dovranno attendere che i consulenti del lavoro, una volta recepite le novità introdotte dal decreto semplificazioni, predispongano i corretti conteggi del “cuneo fiscale” Irap.

    Solo allora si potrà materialmente procedere con il calcolo corretto della base imponibile.      

    Per chi non volesse cimentarsi in una tale attività supplementare resta sempre la possibilità di non tener conto delle novità introdotte dal decreto semplificazioni. Ciò dovrebbe significare, nella generalità dei casi, pagare più Irap del dovuto e come diceva un vecchio slogan pubblicitario nessuno vuole pagare più imposte di quelle dovute. Fabrizio G. Poggiani - ITALIA OGGI (riproduzione riservata)


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