Per contrastare l’evasione fiscale, l’Agenzia delle Entrate utilizzerà anche i dati rilevabili dalle fatture elettroniche, dall’esterometro e dai corrispettivi telematici. Per effettuare la detta attività di controllo e accertamento si procederà con la valorizzazione degli strumenti di network analysis e con la valutazione di posizioni incoerenti dei contribuenti che hanno fruito di agevolazioni e crediti d’imposta.
Queste le principali indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate con la circolare 21/E del 20 giugno 2022, avente a oggetto gli indirizzi operativi e le linee guida per la prevenzione e contrasto all’evasione fiscale per il 2022, relativamente alle piccole e medie imprese.
La circolare tratta, nei vari capitoli, gli argomenti suddividendo le aree tra grandi contribuenti, imprese di medie e piccole dimensioni (PMI) e persone fisiche, lavoratori autonomi ed enti non commerciali.
Il capitolo 1.2) della circolare richiamata è, infatti, totalmente dedicata alle attività di compliance e di analisi di rischio e selezione delle piccole e medie imprese (PMI) con le indicazioni sulle attività di controllo a cura degli uffici periferici che si deve concentrare, oltre che al totale recupero delle agevolazioni indebitamente fruite, sui contribuenti che hanno utilizzato in compensazione crediti d’imposta non spettanti.
In attuazione al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e al fine di supportare i contribuenti al corretto adempimento dei propri obblighi fiscali, saranno implementate le attività di promozione per l’adempimento spontaneo a mezzo di specifiche comunicazioni realizzate utilizzando i dati delle fatture elettroniche e dei corrispettivi telematici che individuano potenziali maggiori imponibili da assoggettare a tassazione; si parla di contribuenti che, sulla base dei detti dati, ma con l’aggiunta di quelli relativi all’esterometro, non hanno presentato le dichiarazioni, anche periodiche Iva, o, se presentate, le stesse sono risultate incomplete.
L’attività di sollecitazione finalizzata alla corretta compilazione delle dichiarazioni sarà supportata, nei modi e nei termini, dalle disposizioni di cui all’art. 13 del d.lgs. 472/1997, con fruizione di importanti riduzioni delle sanzioni.
Il documento di prassi in commento, peraltro, si sofferma sulle anomalie riscontrate in fase di registrazione degli aiuti individuali nel Registro nazionale degli aiuti di Stato (RNA), ricordando le novità sul monitoraggio e sul controllo, come introdotte dal novellato art. 52 della legge 234/2012, a cura della legge 115/2015.
Sul tema, l’Agenzia delle Entrate precisa che le future comunicazioni, contenenti l’indicazione delle varie anomalie, inviteranno il contribuente a verificare la corretta indicazione dei dati dichiarati sul quadro dichiarativo degli aiuti di stato che, nel modello REDDITI, fa riferimento al prospetto inserito nel quadro RS.
Per tutte le altre attività di promozione della compliance, scaturite dalle informazioni recepite sulla base delle liste selettive, curate dalle strutture centrale dell’agenzia, è prevista una attività di assistenza ai contribuenti che richiedano chiarimenti in merito alle comunicazioni ricevute, anche tramite il canale CIVIS.
Per il 2022, con riferimento alla gestione degli indici di affidabilità fiscale (ISA) è prevista una campagna di informazione destinata a far conoscere alla generalità dei contribuenti la presenza di errori, omissioni o incoerenze, riscontrati nelle dichiarazioni riferite al periodo d’imposta 2021, con comunicazioni collocate nel cassetto fiscale.
L’attività di analisi del rischio e di selezione avverrà tramite strumenti di network analysis, finalizzata alla ricostruzione della catena di operazioni messa in atto dl contribuente e, per quanto concerne il controllo dei crediti d’imposta, compresi quelli maturati sulle spese per la ricerca e sviluppo, le direzioni provinciali dovranno verificare le posizioni irregolari, basate su meccanismi, utilizzati per fruire indebitamente di benefici fiscali, ascrivibili a sistemi fraudolenti.
Di conseguenza, nel corso del 2022, l’attività di controllo sarà essenzialmente finalizzata al contrasto dell’evasione e si concentrerà, oltre che sul recupero delle agevolazioni indebitamente fruite, anche sui contribuenti che hanno utilizzato crediti d’imposta non spettanti (formazione, investimenti, ricerca e sviluppo e quant’altro).
A tal fine, nella parte conclusiva relativa ai controlli, l’agenzia individua taluni indicatori di rischio come l’esposizione di crediti Iva anomali, acquisti non coerenti con l’appartenenza dell’impresa, la presenza di costi tra quelli residuali e la presenza di una bassa o costante redditività, nonostante la crescita dei fatturati.
Infine, ai fini dell’analisi del rischio, l’Agenzia delle entrate (§ 1.4), tenendo conto dei dati dell’Archivio dei rapporti, precisa che la detta attività sarà potenziata con l’elaborazione di nuove liste selettive per l’attività di controllo, che saranno rese disponibili con l’applicativo Ve.R.A; gli elenchi elaborati a livello centrale permetteranno a ciascuna direzione regionale e provinciale di indirizzare l’ordinaria attività di controllo nei confronti delle posizioni a più elevato rischio di evasione, previa autonoma valutazione della proficuità comparata. Fabrizio Giovanni Poggiani - ITALIA OGGI (riproduzione riservata)
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